Esistono diverse mafie, organizzazioni criminali, oppure siamo di fronte ad una sola mafia che agisce all’unisono? E quanto, terrorismo e mafia, sono distanti? A queste domande rispondono l’esperienza e la conoscenza di Federico Cafiero de Raho, Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, che dopo aver lavorato sul fronte del contrasto al Clan dei Casalesi, dopo la Procura di Reggio Calabria, guida la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Il Procuratore Cafiero de Raho ha una particolare attenzione verso la questione dei beni confiscati, segno concreto della risposta dello Stato. Un dialogo, inserito nella rubrica “Cosa vuol dire mafia?” del magazine online dell’Eurispes, che vuole aggiornare i concetti che delineano le forme e le azioni delle mafie e la risposta necessaria delle Istituzioni che deve saper tenere il passo con le mutazioni veloci della criminalità organizzata e la sua capacità di proiezione globale.
“La mafia, la ’Ndrangheta, la camorra, la mafia foggiana, mafia del Gargano, nascono su specifici territori per poi proiettarsi altrove. Una rete criminale che non ha confini o frontiere. Le forme che utilizzano sono le più avanzate del mondo finanziario. Società costituite in paesi che non hanno legislazioni stringenti nel contrasto alla criminalità organizzata e alle sue infiltrazioni nell’economia. Si muovono in territori dove la legge è più debole. Noi dovremmo parlare – ha detto De Raho – di paradisi “normativi”, piuttosto che di paradisi “fiscali”. Sono quei paesi dove le mafie hanno una specifica capacità nel riuscire a piegare le norme o aggirarle, sfruttando le falle dei sistemi internazionali. Inoltre, proprio i più recenti sviluppi giudiziari, ci fanno intravedere che questa distinzione di cosa nostra, ’ndrangheta, camorra come entità criminali diverse e separate quasi non corrisponde più alla realtà. Gli esempi si ricavano dalle indagini, dalle evidenze investigative in più occasioni: per esempio, nel traffico di cocaina le diverse organizzazioni operano insieme pro quota. Allo stesso modo nel settore del gioco online: stessi soggetti esperti nel settore finiscono per essere riferimenti per la mafia, la camorra e la ’ndrangheta. Anche nel settore del riciclaggio di denaro accade la stessa cosa. Emerge un quadro di evidenze che dimostra come le diverse mafie operano assieme, come unica entità. Questo ci dice che è necessario un ulteriore passo in avanti, gli uffici e gli organi deputati al contrasto devono condividere informazioni e lavorare sempre di più in sinergia. Sempre di più, le Direzioni Distrettuali hanno esigenza di condividere le conoscenze, anche a livello internazionale, così come i nostri investigatori con le altre polizie dei diversi paesi. Le mafie si combattono con la più ampia conoscenza, la più ampia condivisione che sia propria di tutti coloro che operano sul territorio nazionale; in questo senso anche le banche dati sono fondamentali”, ha detto De Raho. lp/AGIMEG