La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso intentato da un giocatore italiano che nel 2010 aveva vinto al casinò di Montecarlo oltre 1,3 milioni di euro, ma poi non aveva versato allo Stato Italiano le tasse sulla vincita. La Cassazione ricorda che – in base alle norme che si applicavano al periodo in questione – le vincite centrate in una casa da gioco italiana, di uno Stato membro dell’UE o di uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo, “non concorrono a formare il reddito e non sono soggetti ad alcun prelievo alla fonte”. Il Principato di Monaco, tuttavia, “non è uno Stato membro dell’Unione Europea e non aderisce all’Accordo sullo Spazio economico europeo, ed anzi, come correttamente osservato dalla Corte di appello, è uno Stato con regime fiscale privilegiato”. Pertanto le vincite conseguite a Montecarlo devono essere denunciate nella dichiarazione dei redditi, visto che “costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione”. lp/AGIMEG