Cdm, al lavoro su nuovo di scostamento di 40 miliardi

Il ministro dell’Economia Daniele Franco ha proposto in Consiglio dei ministri un nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi. La discussione tra i ministri sarebbe ora in corso, sia sulla cifra complessiva, che potrebbe dunque variare, sia sulla sua ripartizione in vista delle nuove misure di sostegno all’economia – riporta l’Ansa. Altri 40 miliardi, da immettere nell’economia a stretto giro, per dare ossigeno alle imprese e preparare la ripartenza: il governo è pronto a chiedere il nuovo scostamento da circa due punti e mezzo di Pil, per garantire alle aziende la liquidità, per dare altri ristori soprattutto a chi è stato chiuso per limitare i contagi e per abbattere alcuni costi fissi, dall’Imu agli affitti, per i settori più danneggiati dall’emergenza Covid. Lo scostamento servirà anche a finanziare il fondo per le opere escluse dal Recovery ma che si vogliono comunque includere tra quelle prioritarie per i prossimi anni. L’operazione va di pari passo alla preparazione del Documento di economia e finanza, che disegnerà la cornice macroeconomica del prossimo triennio, ma avverrà in due step: un primo Consiglio dei ministri già oggi esaminerà la relazione al Parlamento con la richiesta del nuovo extradeficit, mentre per l’ok al Def ci sarebbero ancora alcuni capitoli aperti e servirebbe un supplemento di riflessione per trovare la piena convergenza. Si tratterebbe però, solo di qualche limatura. L’obiettivo resta comunque quello di chiudere questo capitolo entro la settimana, in modo da avviare l’iter per ottenere l’ok dal Parlamento e procedere con il decreto Sostegni bis. Ma anche per concentrarsi sulle ultimi dettagli del Recovery. Il Piano di fatto si sovrappone al Piano nazionale di riforma che i governi sono chiamati ad allegare ogni anno al Def, per indicare a Bruxelles i progetti delle riforme e rispondere alle raccomandazioni della Commissione per ogni Paese. L’orientamento è quindi quello di presentare un unico documento, il Pnrr appunto, appena sarà completato e illustrato al Parlamento, entro la fine del mese. Già con la relazione al Parlamento, però, dovrebbero arrivare prime indicazioni anche sul Recovery, visto che una quota del deficit aggiuntivo andrà a creare la dote per il Fondo “complementare” al Pnrr. Si tratterà anche in questo caso di un fondo pluriennale da circa 4-5 miliardi l’anno a partire dal 2022 e un primo finanziamento, forse di minore entità, già dal 2021. In tutto si oscilla tra i 20 e i 30 miliardi, cifra delle proposte in esubero indicata dallo stesso Ragioniere generale dello Stato Biagio Mazzotta qualche giorno fa. cdn/AGIMEG