“Ci fa piacere che il Consiglio di stato abbia rimesso alla Corte di Giustizia la questione della compatibilità col diritto dell’Unione della quota richiesta a tutta la filiera sulla base delle Leggi 190/2014 e 208/2015 fondando il ragionamento sulla retroattività del prelievo e sulla considerazione che il prelievo stesso non è detto che risponda a principi di interesse generale essendo applicato solo al settore degli apparecchi di cui all’art.110 comma 6 del T.U.L.P.S. Come Sapar e diverse aziende di gestione abbiamo in corso anche una causa civile intentata sulla questione. Ovviamente la parola fine sulla debenza delle somme in questione non è scritta perché la Corte di Giustizia dovrà esprimersi sulle questioni di cui sopra, ma il fatto stesso che alla Consiglio di Stato a qualcuno sia venuto il dubbio sulla legittimità del prelievo ci fa ben sperare”. E’ quanto ha affermato l’associazione di categoria Sapar in merito alla decisione del Consiglio di Stato sulla Tassa dei 500 milioni. ac/AGIMEG