Webinar Acadi, Baldazzi (vicedirettore Eurispes): “Settore non potrà recepire il riordino, se verrà disarticolato dalle leggi regionali”

“L’Eurispes ha sviluppato diversi studi sull’offerta del gioco, affrontando anche le leggi regionali e i regolamenti comunali che ne disciplinano lo svolgimento, l’impatto socio-sanitario, le dimensioni e le problematiche della filiera dell’offerta legale” lo ha detto Alberto Baldazzi, vicedirettore Eurispes, intervenendo al webinar organizzato da Acadi, incentrando il suo intervento sul tema della legalità. “Recentemente l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha costituito con Eurispes una Tavolo permanente sui temi della legalità e delle infiltrazioni malavitose e della criminalità organizzata in un’ampia serie di attività economiche e, tra queste, specificamente nell’area del gioco. L’Eurispes ha segnalato i rischi che l’eccessiva compressione dell’offerta legale”. Misure come distanziometro e fasce orarie “determinano effettivamente il dissodamento di vere e proprie praterie per l’offerta illegale. Ciò è già dimostrato per il Lazio, in cui gli orari sono limitati in modo asfissiante da anni, in un trend che si rafforzerà dal prossimo giugno per l’applicazione del “distanziometro”. Ancora più nettamente ciò vale per il Piemonte”. Le mappature effettuate dall’Eurispes “per le città di Torino e di Roma producono percentuali residuali di insediabilità per l’offerta di gioco pubblico in entrambi i casi ben sotto l’1% dei rispettivi territori comunali”. E sulla questione del Lazio nello specifico “Quando lo scorso ottobre l’Istituto ha presentato la Ricerca, di fronte ai dati dell’insediabilità del gioco pubblico nel territorio della Capitale dopo l’applicazione del distanziometro, che nella nostra mappatura sono ridotti ad una percentuale dello 0,7%, ci saremmo aspettati delle contestazioni da parte delle competenti autorità regionali, invece la mappatura di Roma Capitale ha riscontrato un assordante silenzio”.
Tornando al tema del rischio dilagante di offerta illegale, Baldazzi ha ricordato anche alcuni dati della Guardia di Finanza e dalla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Tra il 2017 e il 2018, gli interventi eseguiti dai Reparti competenti del Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza sono passati da 315 a 566, le violazioni riscontrate passate da 123 a 165 nel 2018. In netto calo il numero degli apparecchi sequestrati, da 139 a 14, “Tuttavia, se nel 2017 il PREU “evaso” accertato risulta pari a zero, lo stesso ammonta a euro 71.385 nel 2018” ha sottolineati Baldazzi. “Sono in aumento i punti clandestini di raccolta scommesse oggetto di sequestro (passati da 11 nel 2017 a 25 nel 2018) mentre riguardo ai cosiddetti “Totem” non si registra alcuna misura cautelare per il 2018 (a fronte di 3 sequestri eseguiti nel 2017). Anche riguardo alla raccolta illegale delle scommesse, l’andamento relativo all’imposta unica “accertata”, risulta inverso a quello dei sequestri, evidenziando nel 2017 la somma di euro 34.450 a fronte di alcun importo per il 2018”. ADM invece “indica un totale complessivo di 1.569 violazioni amministrative ed un’imposta accertata pari a euro 38.675.562 a fronte di 622 sanzioni irrogate. Se l’imposta evasa riguarda il settore scommesse per euro 38.459.163 (con un residuo riferibile al segmento AWP di euro 216.399), le violazioni amministrative complessive accertate per le AWP sono pari a 281, rispetto alle 8 comminate nel segmento scommesse. Inferiore il divario delle violazioni penali, che sono 17 nell’area scommesse e 11 nell’area apparecchi da gioco”. Secondo il vicedirettore dell’Eurispes “E’ del tutto evidente che il prolungamento della chiusura forzata del comparto a causa della pandemia rappresenta la cosiddetta “Prova del 9”: le autorità investigative non hanno mancato di rappresentarlo anche nelle sedi ufficiali”. E quindi ha ricordato che secondo l’allora Capo della Polizia, Franco Gabrielli, sulla possibile crescita del gioco d’azzardo illegale online”; secondo l’Agenzia Dogane e Monopoli secondo cui il gioco illegale avrebbe raggiunto un volume “paragonabile al gioco legale”; per Claudio Clemente, direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia, gli alert antiriciclaggio lanciati dagli operatori del gioco nel 2020 sono calati dell’11% anche a causa delle misure restrittive imposte per la gestione dell’emergenza».
Baldazzi ha quindi auspicato di rilanciare l’Intesa siglata nel 2017. Ma ha avvertito: “il settore difficilmente sarà in grado di recepire il riordino, se non viene messo in grado di arrivare vivo alla meta. Nel Lazio, ad esempio, l’entrata in vigore del distanziometro il prossimo agosto precluderà qualsiasi ipotesi di successiva riorganizzazione, in quanto la filiera sarà sostanzialmente disarticolata, a vantaggio dei soggetti illegali. E’ bene che gli Amministratori ne siano consapevoli”. lp/AGIMEG